ANIMALI OGM




In questa pagina vogliamo parlarvi degli animali OGM e in particolare delle norme che ne regolano la produzione e la messa in commercio principalmente nell' UE.

La modificazione genetica, altresì nota come “tecnologia del DNA ricombinante”, è stata applicata per la prima volta negli anni ’70. Si tratta di uno dei più recenti metodi usati per introdurre nuovi tratti in microrganismi, piante e animali. Finora questa tecnologia è stata impiegata perlopiù nelle piante a scopo agricolo e nei microrganismi per la produzione di enzimi. La possibile applicazione di tecniche di modificazione genetica agli animali è attualmente allo studio. Diverse organizzazioni internazionali, tra cui la FAO/OMS e la Food and Drug Administration negli Stati Uniti, hanno già pubblicato linee guida per la valutazione della sicurezza di questi animali e dei prodotti derivati.

Nell’Unione europea (UE) l’applicazione della tecnologia di modificazione genetica è rigorosamente regolamentata per quanto riguarda i beni di produzione nazionale e quelli importati. L’UE ha istituito un quadro giuridico che disciplina gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati (GM) nonché il rilascio di organismi geneticamente modificati (OGM) nell’ambiente, al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute dell’uomo e degli animali oltre che dell’ambiente.

COS'E' L'EFSA


Il logo dell' European Food Safety Authority (EFSA)
Il ruolo dell’EFSA consiste nell'effettuare una valutazione indipendente e nel fornire ai gestori del rischio una consulenza scientifica sui potenziali rischi degli OGM per la salute dell’uomo e degli animali e per l’ambiente. In Europa spetta ai gestori del rischio, come la Commissione europea e gli Stati membri, decidere se un OGM o un suo derivato possono essere immessi nel mercato dell’UE.
Attualmente in questo mercato non vi sono animali GM o prodotti derivati.
L’EFSA ha predisposto due documenti distinti contenenti linee guida per la valutazione del rischio degli animali GM nei seguenti settori:
·      la sicurezza degli alimenti e dei mangimi derivati da animali GM e relativi aspetti di salute e benessere animale;
·      la sicurezza del rilascio nell'ambiente di animali GM allevati per la produzione di alimenti e mangimi.
In UE, l'EFSA è responsabile soltanto della valutazione della sicurezza degli alimenti e dei mangimi e della sicurezza per l’ambiente degli OGM. Pur essendo consapevole del fatto che gli animali GM sollevano più ampie preoccupazioni a livello sociale, politico ed economico, l’EFSA non prende in considerazione questi aspetti nelle sue valutazioni scientifiche. 



QUAL E' IL PROBLEMA DEGLI OGM?
Gli alimenti OGM potrebbero contenere delle molecole a cui il nostro corpo può non essere “abituato” e causare una risposta immunitaria non piacevole. Per questo motivo, in rispetto dei diritti del consumatore, tutti i cibi OGM, o derivanti da organismi OGM, prima di essere immessi nel mercato devono essere testati e approvati e una volta in vendita devono presentare un’etichetta che li contraddistingua, come da normativa europea. A oggi sono molti gli alimenti umani o animali (i mangimi) che possono essere catalogati come OGM, in quanto coltivazioni come soia, riso e mais modificati sono molto diffuse, in particolare negli Stati Uniti, dove la loro presenza è maggiore, rispetto all’Europa. Piante modificate possono per esempio essere ingegnerizzate per facilitare un loro utilizzo successivo non di tipo alimentare, come per la produzione di bioetanolo.

QUALI SONO GLI ANIMALI OGM?

  • Salmoni con crescita più rapida
    Un salmone, ovviamente d’allevamento, capace di raggiungere il peso adulto in meno della metà del tempo dei suoi cugini “naturali”: 16-18 mesi invece di 3 anni. Come se per i consumatori fosse una bella notizia (non ci saranno etichette per riconoscerlo, e probabilmente non costerà neppure meno) e senza neppure sollevare qualche dubbio su questa proliferazione di cibi da organismi geneticamente modificati. Gli alimenti OGM potrebbero contenere delle molecole a cui il nostro corpo può non essere “abituato” e causare una risposta immunitaria non piacevole. Per questo motivo, in rispetto dei diritti del consumatore, tutti i cibi OGM, o derivanti da organismi OGM, prima di essere immessi nel mercato devono essere testati e approvati e una volta in vendita devono presentare un’etichetta che li contraddistingua, come da normativa europea. A oggi sono molti gli alimenti umani o animali (i mangimi) che possono essere catalogati come OGM, in quanto coltivazioni come soia, riso e mais modificati sono molto diffuse, in particolare negli Stati Uniti, dove la loro presenza è maggiore, rispetto all’Europa. Piante modificate possono per esempio essere ingegnerizzate per facilitare un loro utilizzo successivo non di tipo alimentare, come per la produzione di bioetanolo.
  • Pig 26, il maiale geneticamente modificato

  • E' un «cucciolo» di quattro mesi  immune alla malattia che fa strage della sua razza ed è stato modificato tramite l'utilizzo dell'«editing genetico». Una tecnica nuova che gli scienziati definiscono «leggera».
     L'«editing genetico» è un processo semplice e preciso nel quale i ricercatori «tagliano» il dna dell'animale e inseriscono nuovo materiale genetico, modificando una sola dei tre miliardi di «lettere» che compongono l’alfabeto del genoma.
    A differenza delle tecniche GM esistenti, il metodo non prevede l'uso di geni resistenti agli antibiotici, prassi che suscita la preoccupazione che si possa arrivare alla creazione di animali resistenti a farmaci cruciali che diventerebbero così inefficaci. Il metodo ha una percentuale di successo del 10-15 per cento, rispetto al meno dell'un per cento delle strategie attuali, e può essere eseguito su un uovo fecondato senza la necessità di ricorrere a complicate tecniche di clonazione.
    Il processo simula una mutazione genetica talmente naturale che risulta impossibile successivamente all'intervento rilevare, esaminando il dna dell'animale, se è stato o meno artificialmente modificato.
    . Pig 26 è stato progettato per avere un gene che lo rende immune dalla peste suina africana, un virus che riesce ad uccidere i maiali europei entro 24 ore dal contagio. Il gene è stato prelevato dai suini selvatici africani che sono naturalmente immuni al virus ma che non possono riprodursi con le specie europee.
    «Tecniche simili di ingegneria "pulita" potranno essere usate per generare altri animali come bovini e ovini immuni da una serie di malattie».
  • Mucche resistenti alla tubercolosi bovina
    I ricercatori del ministero dell’agricoltura cinese che lavorano all’università dell’agricoltura e forestazione del Nord-Ovest (NWAFU) a Yangling, dicono di aver prodotto una mandria di mucche GM in grado di resistere all’infezione TBC bovina.

    Gli scienziati della NWAFU spiegano di aver utilizzato tecnologia genetica hi-tech per inserire un gene di topo in mucche Holstein-Friesian e il gene del roditore proteggerebbe i bovini da bassi livelli di infezione da TBC e dicono: «I nostri risultati contribuiscono al controllo e alla prevenzione della tubercolosi bovina e forniscono una comprensione precedentemente non identificata per la resistenza alle malattie negli animali di allevamento».
    L’obiettivo a lungo termine della ricerca sulla mucche OGM è quello di evitare la necessità di abbattere il bestiame in allevamenti dove ci sono bovini resistenti alla malattia. La tubercolosi bovina rappresenta un grave pericolo per gli allevamenti in molte aree, come la Nuova Zelanda, l’Inghilterra e il Galles e in alcune parti dell’Africa e dell’Asia. Nel 2013 nella sola Gran Bretagna sono stati abbattuti più di 26.000 bovini, con un costo per i contribuenti di 100 milioni di sterline.
    Commentando lo studio cinese, Heiner Niemann, dell’Institut für Nutztiergenetik del Friedrich-Loeffler-Institut tedesco, ha detto che «I risultati sono un ulteriore passo avanti verso la creazione di animali di allevamento resistenti le malattie, basati su strumenti genetici avanzati», ma ha aggiunto: «Rimane da stabilire se questo approccio protegge le mucche contro l’infezione TBC quando sono esposte ad alte dosi del patogeno». E magari rimane da stabilire anche cosa comporta inserire un gene di un topo in una mucca.

     

  •  

Nessun commento:

Posta un commento